disimpegno/disengagement indietro
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“Per un professionista l’impegno si identifica con la routine quotidiana. Queste opere non commerciali, nate fuori da una committenza precisa, pubblicate a fatica o addirittura inedite, talvolta pretenziosamente sociali o di contestazione velleitaria,
sono quelle che ironicamente definisco il mio disimpegno.”
È con queste parole che Giancarlo Iliprandi introduce la mostra,
a lui dedicata, che inaugurerà negli spazi di via Ventura il prossimo 27 ottobre. Quello di Iliprandi, uno dei maggiori grafici italiani che da cinquant’anni si occupa di progettazione grafica e comunicazione visiva, è un percorso nel mondo dei segni:
segni di ricerca, segni di evasione, segni di dissenso. Ogni uscita dalla pratica quotidiana del segno può dirsi evasione. Ed è proprio questo lo spirito della produzione esposta per l’occasione, che comprende circa duecento tra opere storiche, inediti e nuovi lavori, tutti con una loro storia più o meno breve che meriterebbe
di essere raccontata.
La libreria Art Book Milano accoglie le riproduzioni di alcuni dei progetti più rappresentativi realizzati nel corso della sua decennale carriera ed una serie di serigrafie sperimentali progettate per le Grafiche Nava nelle quali viene approfondito il discorso sulla strutturazione, la scomponibilità e la leggibilità dell’alfabeto.
Presso il Box Corraini saranno esposte le tavole del libro Letterando-Lettering edito quest’anno da Corraini, nel quale alcune considerazioni sulla composizione tipografica e il lettering sono l’occasione per far dialogare scrittura e grafica.
Sono visibili nell’atrio della rivista Abitare una serie di disegni di viaggio, espressione massima del disimpegno, dell’evasione dalla quotidianità, che si mescolano ad una sequenza di simboli e marchi nei quali la prima lettera dell’alfabeto gioca il ruolo di protagonista in omaggio alla rivista ospitante.
Infine la Scuola Politecnica di Design ospita una serie di manifesti di contestazione prodotti negli anni ’60, noti anche come la “segnaletica del basta”, dei quali l’immagine più nota è senz’altro “Basta una pillola”, manifesto pirata del 1967 che incitava all’uso del noto anticoncezionale, ai tempi ancora vietato.

  "For a professional, commitment is a daily routine. These non-profitable works, which were commissioned directly, published with great difficulty or perhaps not published at all, sometimes pretentiously social or fancifully provocative are what I call my disengagement."
These are the words Giancarlo Iliprandi’s uses to introduce his exhibition, which opens in via Ventura Milano on 27 October.
Iliprandi, one of Italy’s leading graphic artists, has dedicated the past fifty years to graphic design and visual communication. He has travelled the world of signs: signs of discovery, signs of diversion and signs of dissent. Any departure from the daily practice of the sign can be termed as diversion or escape. And this is the spirit of the works exhibited here: about two hundred classic pieces, unpublished works and new ones, behind each of which lies a story to be told.
The Art Book Milano bookstore is hosting examples of some of the most representative designs carried out during his long career and a series of experimental silkscreen prints made for Grafiche Nava in which he analyses the structure, de-composition and legibility of the alphabet.
Plates from the book Letterando-Lettering, published by Corraini, will be on show at Box Corraini. In the book, reflections on typographical composition and lettering provide the opportunity for a dialogue between writing and graphics.
On show in the foyer of the magazine Abitare is a series of travel designs, expression par excellence of disengagement and escape from everyday life, mixed together with a sequence of symbols and brand names where the first letter of the alphabet plays a leading role in homage to the magazine which hosts the exhibition.
Finally, on display at the Scuola Politecnica di Design is a series of protest posters dating from the 1960s known also as the “segnaletica del basta” (indications of enough). The best known of these is unquestionably “Basta una pillola” (a pill is enough), a pirate poster printed in 1967 that encouraged the use of the contraceptive pill, then still banned.
Giancarlo Iliprandi si diploma in pittura e scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 1953 apre uno studio di progettazione grafica, nel 1993 fonda la Iliprandi Associati che si occupa di comunicazione aziendale, editoriale ed ambientale.
Autore di alcuni libri e dispense, parecchi articoli e brevi saggi, attualmente è docente incaricato presso la Facoltà del Design del Politecnico di Milano. Membro permanente dell’Icograda Presidents Forum, socio onorario dell’AIAP e dell’ADI.
Ha riportato vari premi e riconoscimenti tra i quali un Gran Premio Internazionale alla XIII Triennale di Milano, otto menzioni d’onore
al premio Compasso d’Oro ADI, tre Compassi d’Oro e Laurea Honoris Causa in Disegno Industriale dal Politecnico di Milano,
nel 2002.
  Giancarlo Iliprandi graduated in painting and stage design at the Brera Accademia di Belle Arti. In 1953 he opened a graphic design studio and in 1993 he founded Iliprandi Associati which deals with corporate, editorial and environmental communications. Author of several books and publications in periodicals, numerous articles and short essays, he is currently teaching at the Faculty of Design at Milan Polytechnic. He is a permanent member of Icograda Presidents Forum, honorary member of AIAP and ADI.
He has won several prizes and awards including a Gran Premio Internazionale at the XIII Triennal in Milan, a certificate of merit at Typomundus 20/2 “for the outstanding contribution to the development of graphic art of the 20th century”, eight mentions
at the ADI Compasso d’Oro and three Compassi d’Oro. Milan Polytechnic awarded him an honorary degree in 2002.
 
     
 
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